Cosa fa
un design leader?

① Guida il team

Mi relaziono tenendo conto delle capacità e delle ambizioni individuali, creando così gli equilibri necessari per rendere il gruppo di lavoro competitivo.

② Crea una visione

Condivido una direzione creativa in grado di garantire ai designer una progettazione autonoma fino alle fasi più avanzate.

③ Facilita i processi

Ottimizzo il lavoro con un sistema di feedback efficace, gestendo le dinamiche interne e coordinandomi con gli altri team.

Riduce gli attriti

Limito gli attriti individuando le qualità dei singoli, accrescendone il potenziale con la formazione interna. 

PRINCIPIO—1

Come designer abbiamo una responsabilità

Un prodotto di design non nasce per valorizzarci come progettisti, ma per avere un impatto sul comportamento delle persone.

Saper dire no e chiedersi perchè.

Sempre più ci mettiamo al lavoro su sistemi complessi che hanno a che fare con la vita delle persone, possono influenzare le loro relazioni e guidare le loro emozioni

Alle volte può trasformarsi in un atto politico, mettendoci in condizione di decidere su cosa lavorare e su cosa no.
Invece di chiedersi “Non lo farà qualcuno al posto mio?” Chiediamoci: “E se il mio NO fosse di ispirazione per altri? Cosa succederebbe se il mio NO diventasse il primo passo per sistemare le cose?

PRINCIPIO—2

Ogni team è per sua natura disfunzionale

Per il semplice fatto di essere composto da esseri umani.
E va benissimo.

La divergenza è un valore aggiunto

Mettendo insieme persone dai background diversi puoi analizzare i progetti sotto differenti punti di vista. Accogliere la discontinuità può assumere quindi un valore strategico: competenze varie consentono ai membri del team di compensare le proprie mancanze gli uni con gli altri.

Si dice che se vuoi imparare come lavorare, non c’è un insegnate migliore di un’altro professionista come te.

PRINCIPIO—3

Si cresce solo con la cultura del feedback

Un feedback se usato bene ha ripercussioni sul progetto, se usato male ha ripercussioni sulle persone.

Siamo scarsi sia a darli che a riceverli.

Si pensa che che dietro ad un’osservazione progettuale si nasconda la conversazione più importante della nostra vita.
Questo succede quando ancora non abbiamo lavorato sulla percezione del feedback e ogni conversazione se posta nella maniera sbagliata verrà vissuta come critica personale. Noi non siamo il lavoro che facciamo.

In un ambiente in cui l’errore non viene percepito come occasione di miglioramento, il confronto non potrà mai essere sfruttato come elemento di crescita. Per questo motivo occorre lavorare su come i feedback possono trasformarsi da negativi a costruttivi. 

Dietro al raggiungimento di questo obiettivo ci sono metodi e regole. Qualcuno direbbe che “non si tratta di rocket-science”, ma alle volte il buon senso non basta e serve fare pratica insieme.

Ok, ora che sai come lavoro, proviamoci insieme.

Un’idea è il punto di partenza. Forse vuoi aprire un’attività, far crescere un business o lanciare un progetto. Come scegli di raccontarlo può fare davvero la differenza.